Imprescrittibili perché crimini contro l’umanità. E la responsabilità è della Germania.
Sono passati ottanta anni dalla strage di Selvagrossa avvenuta il 10 luglio del 1944, qualche giorno dopo quella di Civitella in Val di Chiana, ma il nostro Studio è riuscito a far riconoscere ai familiari di una delle vittime il diritto al risarcimento per il danno subìto dalla morte del loro congiunto.
La vicenda riguardava un vedovo che, per scappare dalla furia delle truppe tedesche in ritirata, si era rifugiato a Selvagrossa con l'anziana madre e i due figli - allora piccolissimi. Un tentativo che, da lì a poco, risulterà però vano: l'uomo sarà catturato insieme ad altri e con loro costretto a scavare delle trincee e una fossa in cui saranno massacrati e sepolti.
Al dolore per la perdita del padre, si aggiungerà per i due bambini quello di venire adottati e separati da due famiglie diverse.
È la prima volta che un Tribunale si pronuncia su questi fatti e, al di là del Fondo per le vittime delle stragi nazifasciste istituito nel 2022, la sentenza pronunciata dal foro di Arezzo stabilisce che la Germania, per principio di continuità statale, sia il solo soggetto legittimato a convenire in giudizio.
Qui sotto la sentenza integrale.





